Invischiamento

Relazione malsana tra il bambino e il suo principale educatore. L’identità e le motivazioni dell’infante sono strettamente intrecciate a quelle dell’adulto tanto da provocare nel bambino un’eccessiva necessità di approvazione.

 

 

 

C’è una mancanza di separazione tra l’identità e le motivazioni del bambino e quelle del principale educatore, il che crea un’estrema dipendenza dall’approvazione di quella persona. L’adulto considera il bambino come un mezzo (o un ostacolo) ai propri obiettivi e non come una persona reale potenzialmente indipendente. L’adulto insegna al bambino a contribuire all’ottimizzazione delle circostanze di questo genitore, invece di onorare i propri bisogni e desideri. In questo modo il bambino è condizionato a pensare al genitore invece che a se stesso.

 

Un Invischiamento è un estremo intreccio di differenziazione di valori, condizioni psicoemotive, motivazioni e obiettivi tra quelle che, in circostanze sane, sarebbero due unità separate: il genitore e il bambino. Si potrebbe dire che il cordone ombelicale non è stato tagliato. È responsabilità del genitore avviare e non ostacolare questo processo.

 

Questo Invischiamento si sviluppa perché per il genitore il bambino non è una persona reale, ma una pedina dei propri bisogni emotivi subconsci, un mezzo o un ostacolo (!) ai propri obiettivi/motivi/fini nevrotici.

 

Nel corso dell’infanzia, questa mancanza di separazione si “installa” in entrambe le persone e diventa la loro “danza della vita” insieme (rispetto al bambino, vedi il Buco nero).

 

Per il custode, il bambino irretito esiste solo come una sorta di estensione di sé stesso, non come un essere umano reale e distinto, autonomo, la cui natura e le cui esigenze dovrebbero essere prese in considerazione, rispettate e sostenute. Quest’ultimo atteggiamento consentirebbe lo sviluppo di un sano Senso di Sé naturale.

 

Per il bambino, il custode non esiste nemmeno come una persona viva con i propri bisogni e desideri, ma solo come mezzo per ottenere indietro il riflesso positivo (approvazione) di cui aveva così disperatamente, bisogno per riempire il suo Buco nero interiore e “Sentirsi bene con se stessi”. Questo stato consente al bambino di provare una versione fugace e superficiale di “mi è permesso essere”. Nel nostro Metodo, questo tipo di relazione è chiamato Invischiamento.

 

L’esistenza di un Invischiamento indica che il senso stesso del bambino di esistere come persona, come essere, si sta sviluppando in un modo rachitico, distorto, nevrotico, che induce sofferenza. Significa che la persona in crescita dipenderà per sempre da ciò che l’altra parte dell’Invischiamento (l’educatore primario) pensa o sente di lui o lei, del suo comportamento, in un dato momento.

 

Ciò che il bambino ha imparato non cambia quando cresce: sono e rimangono “invischiati” con il loro principale custode per tutta la vita, che quella persona sia ancora viva o meno.

 

 

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