Bene e male

 

Bene & male – pace & guerra –
angeli & demoni.

Queste dicotomie sono conosciute fin dal principio della storia dell’umanità e da sempre vengono rappresentati attraverso disegni, graffiti, testi, statue e da mille altre espressioni artistiche.

Molte persone cercano di evitare qualsiasi forma di contatto con ciò che considerano “il male”, anche a livello ideologico, ma generalmente, “il male” è un concetto che ognuno di noi interpreta in maniera soggettiva e non lo sperimentiamo tutti allo stesso modo.

Certo, non mi riferisco al male “universale”, che coinvolge e sconvolge miriadi di popolazioni in tutto il mondo, ovvero la guerra; qui parliamo del “male quotidiano”, quello con cui tutti noi entriamo giornalmente in contatto nella nostra piccola e personale sfera.

A volte, riusciamo a distinguere la differenza tra chi agisce con bontà e chi, invece, con mezzi subdoli e malsani.

La verità è che “bene & male” esistono da sempre: sono come due maree opposte che si scontrano perpetuamente nell’incessante circolo delle cose.

Forse il male non dovrebbe spaventarci, essendo parte integrante delle nostre vite.

 

Non conta forse di più quella fiammella di luce che pulsa nel nostro cuore?
Non contano forse di più quei sentimenti di amore che ogni giorno dimostriamo ai nostri cari?

 

Tutta la bontà e la gioia che mettiamo nelle piccole cose della vita non potrebbero esistere né avere significato se non esistesse anche l’altra  faccia della medaglia, quella oscura: il male appunto.

 

Ciò che dovremmo imparare, e insegnare anche ai bambini, è come destreggiarsi tra queste due opposte realtà, traendone concetti e insegnamenti efficaci per vivere la vita in modo sano.

Se ognuno di noi si calasse, con empatia, nei panni altrui, forse non esisterebbe tutta la cattiveria che al momento ci circonda.

Molti di noi hanno un’unica, ma automatica reazione ai “problemi”:

 

una errata concezione di sé che impone di mettere il proprio essere al centro di tutto,
anche schiacciando e calpestando i pensieri, le parole e financo i corpi altrui;
ma questo altro non è
che paura di sperimentare l’Annientamento del nostro senso d’identità.

 

Coloro i quali vivono una vita piena e soddisfatta, perché possiedono un Sano Senso di Sé, difficilmente cadranno in balia del male.

Il problema, per molti di quelli che hanno vissuto sulla propria pelle il male – sotto forma di odio, avidità, razzismo, collera ingiustificata –, è sostanzialmente il non riuscire a fare ritorno a una percezione della Vita come “buona”.

Spesso, si identifica il male con il diavolo, o con un insieme di demoni pronti a ghermire le nostre anime per l’eternità. Personalmente, non so se angeli e demoni esistano davvero, ma mi sono accorta che, molto spesso, le persone tendono a farsi deliberatamente del male, arrivando al punto di non volere (inconsciamente) farsi aiutare. Tutto deve andare a modo loro o preferisconon di non. Il conflitto e inevitabile pero; meglio imparare a manneggiarlo.

Sicuramente la tentazione di una vita facile e senza problemi è accattivante ma vogliamo anche portare attenzione su chi siamo e su chi vorremmo essere:

uomini e donne
liberi di agire
nella pace
e nella giustizia.

Tocca ad ognuno di noi di intraprendere il cammino più importante della vita: quello che conduce al Sé autentico. Solo con un Sano Senso di Sé riusciremo a comprendere meglio noi stessi e, di conseguenza, anche alle caratteristiche tipiche delle persone che ci circondano. Con un sano senso di noi stessi siamo meglio disposti a tolerare le opinioni e convinzioni degl’altri. Cosi realizzeremo lo scopo di vivere in un modo piu sano, positivo e costruttivo, non solo per noi stessi ma per

l’intera comunità.

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